venerdì 11 luglio 2014

- Due week-end da urlo -


Gressoney, settore "Benedizione", estate 2013.
Dopo un anno di allenamenti molto "particolari", mi ritrovo in una "strana" forma fisica, nuova per me. Ricordo di aver deciso di provare due tiri: "Giardini di marzo", 7c+, e "Thunder road", 7c. Consapevole della severità della falesia comincio a provarli: dedico circa una decina di tentativi al primo tiro scelto, 25 metri strapiombanti di pura resistenza con una sezione un pò più dura negli ultimi due spit. La resistenza non manca, ma quando si tratta di affrontare i passaggi intensi sotto la catena con l'acciaio nelle braccia tutto sembra impossibile, e mi ritrovo ogni volta a volare per diversi metri...delusa della mia prestazione. Risultato simile per "Thunder road", forse uno dei tiri più belli che io abbia mai provato. Si snoda per 32 metri su un muro strapiombante con una sezione iniziale su buone prese, passando poi per la sezione chiave del tiro, un traverso di circa 10 movimenti su piccole tacche e verticali di difficile impostazione e con piedi precari, per poi terminare con ancora 20 metri di intensa resistenza. I miei tentativi sono vani, ogni volta non sento bene le prese del traverso, mi manca lo stimolo che ho sempre avuto, e la testa non va...non va...




Gressoney, settore "Benedizione", estate 2014.
14 Giugno. E' trascorso un anno, cammino in mezzo al bosco, su per il ripido sentiero verso la falesia, non ho aspettative, la mia testa è serena, tranquilla e pensa solo a dare il massimo.

Ph. Pietro Tribuzio
 

La solita marciata sotto la cascata, un buon riscaldamento e la difficile decisione di che tiro provare. La scelta ricade su "Thunder road": Faccio un giro di ripasso e pulizia, e mi rivengono in mente le sensazioni negative dell'anno precedente. Dopo un buon riposo mi lego, ripasso i movimenti, mi rilasso, e parto, con la testa libera e pronta ad affrontare una dura lotta. Scalo abbastanza male i primi metri, mi sento statica e un pò incerta, ma arrivo comunque al primo riposo; da qui parte il traverso chiave del tiro...arcuo le prime tacche e inaspettatamento le sento buone, i piedi trovano con sicurezza gli appoggi e in un attimo, con immensa sorpresa, sono fuori dal traverso al riposo.
Sghiso, respiro, e parto. Mancano ancora 20 metri e sento gia gli avambracci che si riempiono, ma tengo duro, cerco di sfruttare ogni possibile riposo; ancora un tetto e poi la catena non è tanto distante...non ce la faccio più, ad ogni movimento mi sembra di venir giu, ma tengo duro...tengo duro...e clik, catena moschettonata, e tiro chiuso...libero un urlo di felicità!!!!
Tirando le somme, e ascoltando altri pareri, mi rendo conto che il grado di questo tiro è sicuramente 8a, ma ciò che conta davvero è aver ritrovato le sensazioni e la forma che da tanto non sentivo su roccia.
 



                                                              "Thunder road" 7c, Ph. Pietro Tribuzio


5 Luglio. Rieccomi per chiudere i conti con "Giardini di marzo". Stranamente la falesia è affollata, aspetto un pò per il riscaldamento, dopo di che monto il tiro e lo pulisco. Come già era successo la scorsa volta non parto benissimo, ma man mano che salgo mi sento bene, riesco a tenere l'acido lattico sotto controllo e arrivo nella parte più dura con ancora energie; riesco nel dinamico, spallo, accoppio, tiro le ultime due tacche e sono in catena! Alèèè!
Sono davvero soddisfatta, l'anno di allenamento duro sta dando i suoi frutti!!
 
"Giardini di marzo" 7c+, Ph. Pietro Tribuzio (Estate 2013)
 




 

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